Sintesi: Laddove il comportamento della P.A. consistente nella perdurante occupazione sine titolo del suolo, sia riconducibile, anche “mediatamente”, all’esercizio del potere pubblico, compete al G.A. di conoscere le controversie relative al comportamento e ai suoi effetti, con la stessa ampiezza di poteri giurisdizionali propri della tutela risarcitoria, “sia per equivalente sia in forma specifica”, laddove la restituzione del bene immobile costituisce, appunto, reintegrazione in forma specifica.
Estratto: «1.3) Orbene, è noto che, secondo la giurisprudenza anche più recente della Corte regolatrice, la dichiarazione di pubblica utilità priva di termini iniziali e finali per l’avvio e compimento dei lavori e delle occupazioni è da ritenere radicalmente nulla, onde l’occupazione costituisce mero comportamento materiale “...in nessun modo ricollegabile ad un esercizio abusivo dei poteri della p.a., sicché...
_OMISSIS_ ... la giurisdizione sulla domanda risarcitoria proposta dal privato” perché in tal caso essa è “da ritenere emessa in carenza ovvero in difetto assoluto di attribuzione del potere stesso, che comporta nullità del provvedimento dichiarativo della pubblica utilità e degli atti conseguenti della procedura ablatoria” (Cass. Civ., SS.UU., 14 febbraio 2011, n. 3569).Tale ipotesi si sarebbe inverata, nel caso di specie, qualora -a prescindere dalla scadenza del termine triennale acceleratorio di cui all’art. 1 della legge n. 1/1978, espressamente richiamato nella deliberazione n. 15/2000- il decreto sindacale di occupazione fosse stato emanato sul presupposto della citata deliberazione di Giunta municipale n. 15 del 18 gennaio 2000, che come rilevato sub 1.1) difettava del tutto dell’indicazione dei termini iniziali e finali per l’avvio e il compimento di lavori ed espropriazioni.E’ evidente, infatti, che la radicale nullità della dichiar...
_OMISSIS_ ...ica utilità avrebbe in ogni caso implicato che l’occupazione del bene fosse stata disposta in carenza di potere, con conseguente declaratoria dell’inammissibilità della domanda proposta coi motivi aggiunti in funzione della doverosa declinatoria di giurisdizione a favore dell’A.G.O.1.4) Nel caso di specie, invece, è accaduto che l’Amministrazione, approvando il progetto esecutivo, abbia indicato i termini di avvio e ultimazione di lavori e procedure espropriative, rinnovando in realtà la dichiarazione di pubblica utilità.Né, trattandosi di declaratoria collegata ex lege all’approvazione del progetto, ai sensi dell’art. 1 della legge n. 1/1978, può assumere alcun rilievo la circostanza che nel corpo della deliberazione non sia stata riproposta la “formula” enunciativa degli effetti dell’approvazione del progetto, ossia che esso comportava la dichiarazione di pubblica utilità.In presenza, pertanto, di una “nu...
_OMISSIS_ ...completa” dichiarazione di pubblica utilità, il decreto sindacale di occupazione, emanato peraltro in base a espressa delega contenuta nella stessa deliberazione n. 734/2001, non può ritenersi adottato in carenza di potere, a nulla rilevando che medio-tempore fosse scaduto il termine triennale computato dalla data di esecutività della deliberazione n. 15/2000.Per un verso, infatti, il termine triennale ex art. 1 della legge n. 1/1978 ha natura meramente acceleratoria dell’avvio delle opere e assume rilievo soltanto se siano stati fissati i termini di cui all’art. 13 della legge n. 2359/1865 (cfr. Cass. Civ., Sez. I, 23 giugno 2009, n. 14606).Sotto altro profilo, poi, è evidente che il termine triennale deve computarsi -ancorché non espressamente richiamato nel corpo della deliberazione-, proprio a far data dalla deliberazione n. 734/2001, che ha rinnovato con i dovuti termini la dichiarazione di pubblica utilità, e con la delega all’occupazione ha...
_OMISSIS_ ... dichiarato, sia pure implicitamente, anche la indifferibilità e urgenza delle opere; sicché tale termine, decorrente dal 21 dicembre 2001, data della deliberazione dichiarata immediatamente esecutiva, assumeva in realtà scadenza al 21 dicembre 2004 e rispetto a tale termine il decreto sindacale era affatto tempestivo.1.5) Dai rilievi che precedono, consegue che la domanda di accertamento dell’illegittimità del comportamento dell’amministrazione -consistente nella perdurante occupazione sine titolo del suolo, connessa all’inutile scadenza, in difetto dell’avvio dei lavori e del decreto di esproprio, dei termini finali della dichiarazione di pubblica utilità- e la collegata domanda di condanna dell’amministrazione alla restituzione del suolo, appartengono alla giurisdizione amministrativa esclusiva, ai sensi dell’art. 53 del d.P.R. 8 giugno 2001, n. 327 (“Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di esp...
_OMISSIS_ ... pubblica utilità”), vigente al momento della pronuncia della sentenza appellata, e ancor prima dell’art. 34 del d.lgs. 31 marzo 1998, n. 80, come sostituito dall’art. 7 della legge 21 luglio 2000, n. 205.Nel caso di specie, infatti, non si è in presenza di un mero comportamento, sebbene di una condotta dell’amministrazione direttamente collegata all’esercizio del potere pubblico concernente l’apprensione del bene ai fini della realizzazione di un’opera pubblica, nei sensi precisati dalla sentenza della Corte costituzionale n. 191 dell’11 maggio 2006.La Consulta ha chiarito, a proposito, che “deve ritenersi conforme a Costituzione la devoluzione alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo delle controversie relative a "comportamenti" (di impossessamento del bene altrui) collegati all’esercizio, pur se illegittimo, di un pubblico potere, laddove deve essere dichiarata costituzionalmente ille...
_OMISSIS_ ...luzione alla giurisdizione esclusiva di "comportamenti" posti in essere in carenza di potere ovvero in via di mero fatto”.Il confine tra le due giurisdizioni è così tracciato in modo chiaro e netto: laddove il comportamento sia riconducibile, anche “mediatamente”, all’esercizio del potere pubblico, compete al G.A. di conoscere le controversie relative al comportamento e ai suoi effetti, con la stessa ampiezza di poteri giurisdizionali propri della tutela risarcitoria, ossia, come chiarito ancora dalla Corte Costituzionale “sia per equivalente sia in forma specifica”, laddove la restituzione del bene immobile costituisce, appunto, reintegrazione in forma specifica della sfera giuridico-patrimoniale del privato leso dal comportamento amministrativo illegittimo, ossia non assistito da un titolo giuridico valido ed efficace.»
Il presente articolo è un'aggregazione di sintesi di pronunce giudiziali estratte da un nostro codice o repertorio, nel quale le sintesi qui visibili sono associate agli estremi e agli estratti originali delle pronunce a cui si riferiscono (vedasi il sampler del prodotto). Possono essere presenti sintesi ripetitive o similari, derivanti da pronunce di contenuto ripetitivo o similare.